Sapevate che trascorriamo 12 ore al mese su Facebook, un totale di 25 ore al mese su piattaforme di proprietà di Facebook (es. Instagram) e controlliamo la sezione Notizie, in media, 14 volte al giorno? Dal punto di vista demografico Facebook presenta anche alcune novità: cresce la presenza degli over 50, i più i giovanissimi si dedicano ad altri canali e gli over 35 generano la maggior parte del traffico sulla piattaforma. Passatempo principale, a prescindere dall’età, resta sempre la condivisione di contenuti e la ricerca di informazioni. Spesso l’ansia dei gestori di una pagina è: come allargo la mia fan-base? Certamente si dovrebbe riuscire a catturare la cosiddetta domanda latente, ovvero insinuare negli utenti l’interesse per la nostra pagina. Come?
Alla BTO 2016, un’interessante spunto a riguardo è stato offerto da Alessandra Farabegoli e Enrico Marchetto, che hanno posto l’attenzione sulle potenzialità offerte dall’integrazione di Mailchimp, programma di Direct Email Marketing (DEM), e Facebook. Quest’ultimo, infatti, mette a disposizione due utili strumenti di targeting avanzato che permettono di creare un connubio esplosivo su Facebook, mixando Pixel e Lookalike Audiences (alias Pubblico simile).
Il Pixel è, dal punto di vista tecnico, un codice che va inserito sul proprio sito e grazie al quale è possibile raggiungere un duplice obiettivo:
1- memorizzare tutti gli utenti che visitano il sito in cui è stato inserito, e “perseguitare” quest’ultimi con annunci pubblicitari ogni volta che effettueranno l’accesso su Facebook.
2- tenere sotto controllo la performance di una campagna pubblicitaria creata tramite Facebook Ads. In questo caso, però, verranno generati più codici Pixel: uno per ciascuna campagna pubblicitaria.
È utile sapere che esiste un’estensione di Google Chrome, Pixel Helper, che permette di verificare la presenza di Pixel Facebook e il suo corretto funzionamento.
Il Pubblico Simile, invece, è un bacino di utenti che non conosce ancora il tuo brand, ma che presenta delle caratteristiche simili a chi lo ha già conosciuto. È utile per le campagne di lead generation, che permettono di allargare il proprio target coinvolgendo soggetti estremamente affini a quelli con cui si è già instaurato un contatto. Con questo strumento bisogna essere però in grado di gestire la dispersione del target: si rischia, infatti, di diluire troppo le caratteristiche del pubblico, rendendo meno produttive e performanti le campagne.
Alla luce di quanto detto, è intuitivo immaginare come Facebook sia in grado di supportarci per individuare i destinatari ideali integrandosi con gli strumenti di e-mail marketing. Per riassumere potete aggiungere un Pixel al vostro sito per monitorarne e tracciarne il traffico; potete invitare a iscriversi alla vostra mailing list chi è passato dal sito, o dalle pagine del sito, o persone simili ai visitatori, oppure potete invitare i fan della vostra pagina Facebook a iscriversi alla Newsletter e successivamente chiedere a Facebook la creazione di un’audience similare utilizzando le mailing list. O se, invece, avete già tutto: caricate la vostra mailing list su Facebook e lui penserà a tutto.
Ciò permette, senza dubbio, di iniziare a lavorare con i contatti caldi, quelli cioè che conoscono il brand, e a partire da quest’ultimi raggiungere quelli “freddi”, purché simili.