Secondo la OMT (Organizzazione Mondiale del Turismo), il turismo sostenibile è quella forma di turismo in grado di soddisfare i bisogni dei viaggiatori e delle regioni ospitanti e allo stesso tempo di proteggere e migliorare le opportunità per il futuro. Un turismo attento, etico e consapevole. Infatti, l’OMT continua “Le attività turistiche sono sostenibili quando si sviluppano in modo tale da mantenersi vitali in un’area turistica per un tempo illimitato, non alterano l’ambiente (naturale, sociale ed artistico) e non ostacolano o inibiscono lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche”.
Non si tratta, tra l’altro, di una forma di turismo nata dal desiderio di pochi eletti: un recente studio condotto da Vivitalia (struttura di Legambiente che si occupa di turismo sostenibile) ha rilevato l’esistenza di una domanda di turismo sostenibile dai numeri consistenti. A livello globale parliamo del 14% della spesa turistica, con un valore pari ai 494 miliardi di dollari; a livello nazionale il valore si aggira intorno ai 2 miliardi e 175 milioni di euro. E il futuro si prospetta piuttosto roseo: entro il 2017 si stima un aumento del 9,9% medio annuo a livello mondiale, a conferma di un trend che in Italia è già in forte ascesa dal 2007 (+7% per le presenze nelle strutture ricettive delle aree protette e +21% del fatturato).
Uno studio del 2015 condotto da Legambiente ha evidenziato, inoltre, come ben il 54% dei turisti pianifichi il proprio viaggio ponendosi il problema di intraprendere delle scelte che non danneggino l’ambiente e il 50% di questi è disposto, anche, a pagare tra il 10 e il 20% in più, pur di vivere un’esperienza che sia green.
A dimostrazione che l’attenzione nei confronti dell’ambiente sia ormai un atteggiamento tendenzialmente diffuso, si è espresso anche Tripadvisor. In occasione della Giornata Mondiale della Terra tenutasi lo scorso 22 aprile, quest’ultimo ha affermato che il 40% degli italiani ha in programma un viaggio sostenibile nel prossimo anno. E anche in quest’occasione, è stato posto in risalto un trend in netta crescita: basti pensare che nel 2015 i viaggiatori green erano il 34% e nel 2014 il 26%. Senza dubbio, merito anche del principale canale di informazione, il Web, il quale contribuirebbe (secondo il 68% dei viaggiatori green) a rendere più intuitiva e semplice la ricerca di informazioni riguardanti sostenibilità e pratiche eco-friendly per la propria vacanza.
Cosa potrebbero fare, quindi, le strutture ricettive per rendersi appetibili agli occhi dei turisti green? Secondo il “VI Rapporto- Italiani, Turismo Sostenibile e Ecoturismo”, di febbraio 2016, i principali indicatori della sostenibilità di una struttura ricettiva agli occhi degli utenti risultano essere l’utilizzo di pannelli fotovoltaici – relativamente alla struttura- e la modalità di raccolta rifiuti e di pulizia – relativamente ai servizi e all’organizzazione.
Il green è quindi un trend in ascesa, sul quale, stando ai numeri, il ritorno sull’investimento potrebbe essere concreto. E la tua struttura quanto è green?