I numeri di Instagram crescono di anno in anno: nel 2013 contava 90 milioni di utenti registrati, mentre alla chiusura del 2016 ne ha contati ben 600 milioni. Sempre nel 2016, ha generato circa il 9% dei ricavi in advertising di Facebook (che ha acquisito Instagram nel 2012) e si stima che nel 2017 questi raggiungeranno la quota del 14%. Numeri non da poco per il terzo social più usato nel mondo, dopo i due colossi Facebook e Youtube.
Instagram però è il primo in quanto al coinvolgimento dei propri utenti: 58 volte più coinvolgente di Facebook e 120 volte più di Twitter, secondo i dati, ben il 68% degli utenti di Instagram interagisce con un brand (contro il 32% di Facebook) e questo gli conferisce un importante valore economico: secondo una ricerca svolta da Shopify, l’utente di Instagram ha una propensione alla spesa in media di 65$, contro 55$ su Facebook.
Sulla scia di questi numeri Instagram ha lanciato un sistema di tagging sperimentale (coinvolgendo per il momento solo pochi brand) per farsi strada nell’e-commerce e monetizzare in traffico di utenti: l’idea è quella di taggare un prodotto come si tagga un amico. E l’utente potrà cliccare una volta per avere informazioni e due volte per procedere all’acquisto direttamente dal sito del brand.
Nonostante tutto questo, Instagram non viene ancora preso molto in considerazione come canale di marketing: ad oggi soltanto il 36% dei marketer lo usa, al contrario di Facebook che risulta quasi sovraffollato (93%).
Instagram sta vedendo mutare anche la “conformazione” del suo pubblico: se all’inizio aveva spopolato tra i giovanissimi (nel 2014, un sondaggio di Piper Jaffray aveva rilevato che l’83% degli adolescenti degli Stati Uniti utilizzava Instagram), adesso sta prendendo piede anche tra gli adulti; secondo uno studio della Pew Reasearch, la quota di maggioranza la detengono ancora i giovani dai 18 ai 29 anni (55%), seguiti da coloro con un’età compresa tra i 30 e i 49 anni (28%) e tra i 50 e i 64 anni (11%). Gli over 65 sono presenti, seppur con un 4%. D’altronde, è facile da usare e facile da mantenere.
Per una struttura alberghiera Instagram può costituire un mezzo molto efficace per costruire una valida Brand Identity attraverso l’utilizzo di foto, Instagram Stories e Live Video. Perché non immortalare gli ambienti più belli e significativi della vostra struttura, coinvolgere lo staff e gli ospiti, trasmettere la bellezza e l’emozione di un soggiorno con voi in modo da ammaliare il potenziale ospite e convincerlo a prenotare? È importante certamente fare un utilizzo intelligente degli #hashtag, utili a categorizzare un determinato contenuto all’interno di un tema e a farlo trovare a chi è interessato. Gli hashtag devono essere scelti coerentemente con il contenuto del post e possono essere utilizzati per promuovere ad esempio un’intera destinazione. Come usarli quindi? Di seguito alcuni consigli:
- #Hashtag “geolocalizzati”: riportate il nome del luogo in cui si trova la vostra struttura tra gli hashtag, oppure inseritela direttamente sulla mappa;
- #Hashtag personalizzati: inventatene uno per la vostra struttura e invitate i vostri ospiti a condividere foto (magari i loro amati selfie) citandolo tra le didascalie o i commenti. Gli ospiti diventeranno gli ambasciatori della vostra struttura, contribuendo alla visibilità e alla brand awareness;
- #Hashtag per fare rete: usate gli hashtag delle altre aziende del territorio (ristoranti, musei, fiere ed eventi) e chiedete loro di fare lo stesso con voi;
- #Hashtag ma senza esagerare! Rimanete coerenti con il tema del vostro post e non inondate la foto con tag fuori dagli schemi (evitiamo la lunga lista di #instacool #instayeah #instawow che diventano dispersivi e poco professionali).
Il consiglio principale rimane quello di usare Instagram divertendosi e non dimenticando mai l’identità del vostro brand.