Un recente sondaggio condotto da Morgan Stanley, famosa banca statunitense, ha indagato sul ruolo attuale di AirBnB, massima espressione della sharing economy applicata al settore turistico. Airbnb vanta una notevole crescita dovuta principalmente a un elevato tasso di soddisfazione degli utenti, pari al 90%. Pertanto, rappresenta o no una minaccia per gli albergatori e/o per le OTA? Sì, e forse anche più preoccupante del previsto. Dall’intervista, che ha visto coinvolti 4000 utenti di Francia, Stati Uniti, Germania e Regno Unito, è emerso che le principali “vittime” della crescita di AirBnB saranno proprio gli Hotel.
Gli hotel rappresentano infatti la principale tipologia di accommodation sostituita dai viaggiatori con AirBnB: ben il 49% (contro il 41% del 2015), seguiti da Bed&Breakfast (37 % nel 2016 e 35% nel 2015) e Amici/Familiari (35% nel 2016 e 33% nel 2016). Nello specifico, gli aspetti che potrebbero essere maggiormente penalizzati sono le visite al sito web, le chiamate dirette e il walk in. Di contro, l’indagine trae in salvo le OTA (come Booking.com e Expedia) che anzi vedranno rinforzate le proprie quote mercato di riflesso, dato che gli hotel proveranno a contrastare la crescita di AiRBnB con strategie di dis-intermediazione più ferrate: più volumi di vendita per gli hotel si traducono in commissioni più elevate per le OTA.
La situazione merita di essere monitorata, perché sembrerebbe che AirBnB stia aumentando la posta in gioco, con il lancio di Trips, che la avvicinerebbe sempre di più alle OTA. Si tratta di una piattaforma in grado di rendere altamente personalizzata l’organizzazione della propria vacanza: è possibile trovare “in un unico luogo i posti da visitare, le esperienze da provare e le persone da incontrare”, come ha affermato il Ceo Brian Chesky. E la filosofia di fondo è sempre la stessa: condivisione, condivisione, condivisione!
Una prima versione prevede tre sezioni, ovvero Case – Esperienze – Luoghi, ma altre due sezioni sono in programma ovvero Viaggi – Servizi. La sezione davvero più innovativa è quella delle Esperienze, in cui vengono proposte attività studiate e guidate da esperti del luogo. D’altronde, chi meglio di loro conosce la propria città? Circa 500 esperienze proposte in 12 città al momento del lancio, ma i numeri sono destinati a crescere con il passare del tempo poiché si baseranno sempre sul contributo della collettività. La sezioni dei Luoghi, invece, raccoglie tutti i consigli di milioni e milioni di ospiti Airbnb e persone autoctone, a cui AirBnB ha chiesto di evidenziare a cosa un viaggiatore nella propria città non può assolutamente rinunciare. Cento Guide per sei città per iniziare, con altre già in fase di pianificazione. Infine, sono stati definiti accordi strategici con Resy e Detour, per permettere rispettivamente di prenotare un tavolo nei ristoranti più in voga o godere di un tour originale ed emozionante per i quartieri più suggestivi della città.
AirBnB non si limiterà più, pertanto, a far approdare il viaggiatore a casa di uno sconosciuto, ma lo lo guiderà – passo per passo – in ogni momento del suo viaggio, assecondando qualsiasi sua passione e interesse.