Newsletter sì per restare in contatto con i nostri ospiti, o newsletter no? Il ricorso agli strumenti di e-mail marketing (se avete scelto questa via) deve essere in ogni caso seguita da strategia e tecnica perchè si arrivi al successo. A voi una breve guida per punti. Buona lettura!
Cos’è l’email marketing?
È uno dei tasselli della strategia sul web. Serve a raggiungere tramite email il pubblico al quale ci si rivolge e a rafforzare l’immagine che si vuol dare con l’intera strategia di comunicazione.
Devo per forza utilizzare l’email marketing?
Assolutamente no! L’email marketing è uno strumento e come tale la sua utilità dipende dall’uso (più o meno cosciente e coscienzioso) che se ne fa. Nella pratica: se non si hanno contenuti da veicolare, o se non si conoscono le best practice, o ancora non si ha la percezione della reale utilità, può trasformarsi in un’arma a doppio taglio con cui rischiare di rovinare il lavoro fatto con tutti gli altri strumenti della comunicazione.
In quali casi allora conviene farne uso?
È consigliabile utilizzare l’email marketing solo dopo essersi chiariti le idee su un paio di punti. Per cominciare serve conoscere bene le persone a cui ci si rivolge e raggrupparle in base al tipo di azioni che compiono. In base ai target identificati bisogna poi fissarsi degli obiettivi specifici, coerenti con quelli più generici dell’intera strategia di comunicazione. Infine occorre definire un piano editoriale per i contenuti delle newsletter che devono risultare interessanti per chi riceve la newsletter e devono mantenere una certa frequenza.
Quali strumenti utilizzare?
Il modo migliore per attuare una strategia di email marketing è scegliere uno strumento con il quale sia possibile verificare se e in che misura sono stati raggiunti gli obiettivi stabiliti. Perché è sempre possibile aggiustare il tiro in corso d’opera. E questo non è un lavoro che si può fare con una normale casella di posta. Ecco perché si rende necessario utilizzare dei software appositi.
Esistono software di email marketing, sia gratuiti che a pagamento, che permettono di monitorare il comportamento dei lettori: è possibile sapere se e quante volte è stata aperta la newsletter, dove il lettore ha cliccato più spesso, quali sono state le pagine che ha visitato e quindi se l’obiettivo specifico è stato raggiunto. Non solo: è possibile personalizzare l’oggetto e il contenuto della mail, gestire i contenuti (chi deve vedere cosa), avere una reportistica dettagliata e avere una corretta visualizzazione su tutti i dispositivi.
Attenzione alla privacy!
Quello della privacy è un argomento scottante: inviare comunicazioni a persone che non sono effettivamente interessate ai nostri contenuti è una pratica da evitare assolutamente. Quindi non si devono creare elenchi senza il consenso, utilizzare indirizzi presenti sul web, né acquistare liste di email. Per costruire le liste di destinatari a cui inviare le newsletter è importante e necessario raccogliere i consensi per l’utilizzo dei dati, richiesta che si può fare per esempio con un form da compilare sul web.
L’argomento è così sensibile perché le conseguenze non sono da sottovalutare: se non si rispetta la privacy si rischia che le newsletter vengano contrassegnate come abusi o spam e pregiudicando la bontà dell’intera strategia di email marketing.
(Erika Balistreri)