L’Antitrust si pronuncia sulla parity imposta da Booking.com. Hotel delusi

Il  21 aprile tutte le strutture ricettive affiliate a Booking.com hanno trovato nella posta in arrivo un messaggio dall’oggetto “Booking.com annuncia l’assunzione di nuovi impegni in Europa” che si apre proprio con la soddisfazione espressa dal colosso olandese delle prenotazione online, per la decisione dell’Antitrust italiana di recepire gli impegni di Booking.com sulla parity rate. Le conseguenze di questa decisione, che riguarda anche le autorità garanti di Francia e Svezia, possono essere così riassunte: le strutture ricettive potranno liberamente decidere sulla disponibilità di camere da vendere online sui portali e sul proprio sito (per quantità e tipologia), senza alcun obbligo di riconoscere condizioni preferenziali ai grandi portali, tuttavia le stesse strutture partner dovranno garantire a Booking.com la parity rate sui propri siti, pubblicando quindi online lo stesso prezzo del portale. Eventuali sconti potranno essere offerti soltanto offline o tramite canali opachi, ad esempio tramite mail, telefono, o agenzia.

La decisione ha generato la delusione di Federalberghi, che dichiara che la soluzione va in direzione opposta al mercato, poiché promuove canali di comunicazione obsoleti, a discapito di consumatori e imprese ricettive e ad esclusivo vantaggio delle grandi OTA. Federalberghi, sottolineando come lo stesso comportamento sia stato invece duramente censurato dall’Autorità tedesca, invita i consumatori a “farsi furbi” e a contattare direttamente la struttura di loro interesse, per valutare proposte più vantaggiose ed eventuali sconti non proposti online, proprio a seguito di queste norme. Il provvedimento ha comunque validità di soli 5 anni ed è impugnabile dai tribunali amministrativi di Italia, Svezia e Francia, mercati per i quali è stata pronunciata la decisione. Booking.com, dal canto suo, esprime soddisfazione per una decisione che ritiene agevolerà il consumatore e i partner stessi, e sottolinea che la parity richiesta riguarderà soltanto di tariffe e condizioni su quanto disponibile su Booking.com e sul sito web della struttura stessa, e consentirà ai partner di offrire diverse tariffe, disponibilità e condizioni di prenotazione tramite altre OTA. Le strategie di disintermediazione diventano quindi sempre più necessarie per incrementare le vendite dirette e per ridurre l’impatto delle già pesanti commissioni corrisposte ai portali.