Parity Rate. Booking.com fa appello all’UE: necessario un approccio comune europeo

abolizione_parity_rateA distanza di qualche mese, quello della Parity Rate rimane un tema caldo e a intervenire questa volta è una delle OLTA più direttamente coinvolte dalla decisione del DDL Concorrenza: Booking.com.

Secondo Andrea D’Amico (regionale manager di Booking.com) l’abolizione della parity-rate, che consente agli hotel di offrire sui propri canali delle tariffe più basse rispetto a quelle concesse ai portali, coinvolge i consumatori europei e i loro diritti; per questo è necessario un approccio europeo alla questione.

Booking.com detiene oggi un’importantissima fetta di mercato dell’intermediazione e distribuzione degli hotel sul web, con numeri significativi, presentati dallo stesso D’Amico: 700mila strutture ricettive (90mila in Italia), 42 lingue disponibili, 7 milioni di prenotazioni di stranieri in Italia nel 2014. Secondo D’Amico, questi dati rendono Booking.com un protagonista del turismo, soprattutto per le piccole strutture, a cui i potenti strumenti di marketing e comunicazione della OLTA consentono di avere una visibilità altrimenti inaccessibile, se non per le grandi strutture e le catene alberghiere. L’intermediazione di Booking.com metterebbe quindi sullo stesso piano le piccole e grandi strutture, con una concorrenza più equa e un’offerta più differenziata.

Alla luce dei vantaggi offerti “gratuitamente” (a fronte di una commissione), perché Booking.com dovrebbe investire tanto nel marketing e garantire visibilità a una struttura (pensiamo anche al solo Billboard Effect), per poi rischiare che l’utente vada sul sito proprietario e prenoti direttamente da lì? È evidente che la questione è controversa e senza dubbio se ne discuterà ancora a lungo.